Il sole: il più grande tesoro alla portata di tutti
Ora che l’attività solare è arrivata al suo punto di maggior intensità: il Sol Leone, vale la pena spendere alcune parole per riflettere sull’importanza e benefici della sua influenza.
Forse la verità più condivisa degli ultimi 40 anni è che ”tutto è energia”, ma quello su cui ancora non ci mettiamo d’accordo è sull’origine della energia, chi, come, e da dove la si fa partire. Non è questo lo spazio per parlare dei misteri e non ci proverò nemmeno. Una cosa, invece, possiamo dire noi, comuni mortali del pianeta Terra, in questo angolo della galassia: la più grande potente e visibile fonte di energia che abbiamo è il nostro Sole, a partire dal quale si è strutturato tutto un vortice di energia (Sistema Solare),che non è soltanto un insieme di pianeti e corpi Celesti con un moto armonicamente organizzato nello spazio, ma ben più, un grandioso progetto di trasformazione e perfezionamento dell’energia primordiale, attraverso un processo di prova e consapevolezza continua chiamato VITA.
Ecco perché tutte le culture antiche adoravano il sole come simbolo di una deità suprema, come il vero Demiurgo, il fiat luce che da origine, ordine, ritmo, senso e vita a tutto. Conoscenza o intuizione di un sapere antico, prima appannaggio di intere civiltà, che non facevano distinzioni tra metafisica e mondo materiale, poi sopravissuto a lungo all’interno dei templi fino a scomparire nell’oscurantismo e nei dogmi della fede a noi più vicina.
Ma il buon Sole ha sempre portato pazienza, e soprattutto luce, a chi ha saputo accoglierla. Oggi, la fisica quantistica torna a parlare di quella saggezza con il moderno linguaggio della scienza, per la quale i pacchetti di energia contenuti nei fotoni di una luce primigenia rallentano il loro fluire, addensandosi, raggruppandosi e organizzandosi fino a formare le particelle, poi gli atomi, le molecole e così via fino alla materia comune. Prima quella inorganica del regno minerale e poi quella organica, fondamenta dei regni vegetale, animale, umano. Una genesi continua con un senso, una volontà, una scelta ben precisa di accoppiamento per creare forme sempre più organizzate e potenti, capaci non solo di ricevere e trasmettere energia, ma di trasformarla e rigenerarla. Un’unica vibrazione di luce, un’unica vibrazione fino a noi.
Al Sole rendiamo tutta la nostra gratitudine perché la sua energia rende fisicamente possibile, con millimetrica esattezza, ogni passo di questo meraviglioso divenire: dalla formazione dei quark allo sbocciare di un fiore. Ma c’è molto di più, perche quello che avvolge il Sole in un aura di sacralità, è la qualità “spirituale” (non trovo aggettivo più adatto) della sua energia, il suo valore aggiunto come garante di continuità e perfezionamento. Se a questo sommiamo il fatto che per fare tutto ciò, il Sole sembra che consumi se stesso, allora siamo di fronte ad un’opera di amore e prodigalità senza paragone nel nostro universo.
Quindi non è solo fonte di energia, ma fonte di vita, di intelligenza, di ogni sorta di bene, un vero essere superiore che tutto sostiene e guida, secondo un copione che non ci è dato conoscere, ma che prova la sua perfetta grandezza ad ogni atto. E questa non è fede, se non la palese dimostrazione della sua divina regalità, tanto oggi come 6 mila anni fà! Demiurgo, Fiat, Sole o prima luce che sia, il concetto è sempre lo stesso, da che mondo è mondo. Così facile da afferrare nella sua unitarietà, come da perdere appena utilizziamo la nostra logica raziocinante.
E’ con questa doppia ottica che bisogna approcciare il Sole, in cerca della sua forza vitale, ma senza dimenticare per un attimo ciò che simbolizza, perché altrimenti rischiamo di perdere la componente essenziale della sua energia. Lo sapevano benissimo gli antichi che lo identificarono non con una semplice stella, ma con l’archetipo principale, il cui simbolo è il cerchio con un punto nel mezzo che indica centralità, volontà, consapevolezza. Lo associarono, in perfetta analogia, con il nostro cuore, anch’esso di doppia valenza, anch’esso posto al centro del nostro sistema fisico (olistico) come guida e garante. Non a caso nei papiri egizi e nella tradizione vedica, quando si menzionava l’elioterapia, veniva indicata per trattare sempre contemporaneamente tanto gli aspetti fisici come spirituali della persona.
I benefici dei raggi solari sul nostro metabolismo, sulla nostra salute, sul nostro stato d’animo sono stati studiati a fondo ed oggi sono piuttosto conosciuti (basta guardare nel web), il problema è che vengono raramente utilizzati. L’uomo moderno, si sa, predilige i farmaci alla grande sorgente di vita, e passa sempre più tempo in ambienti chiusi, isolato dalle sane vibrazioni della Natura, e circondato da radiazioni, luci e temperature artificiali. Ma la cosa più preoccupante è l’idea, insinuata anche da fior di scienziati e dermatologi, che il sole oggi è malato e che meglio starne alla larga se non vogliamo rischiare gravissime patologie. In realtà le cose stanno ben al contrario: i “malati” siamo noi (lascio al buon intenditore indovinare dove), e veramente rischiamo di peggiorare se non riprendiamo il nostro rapporto bio-logico con il Sole.
Uomo e Terra sono analogicamente tutt’uno. Il nostro rapporto fisiologico con il sole passa dagli occhi (per quanto riguarda la luce) e dalla pelle (per quanto riguarda il calore). Il primo contatto con le radiazioni solari avviene a livello epidermico, dove i raggi devono essere “filtrati”, ridistribuiti e metabolizzati a differenti profondità, a secondo della sua longitudine d’onda. Le quantità necessarie sono accolte, quelle in eccesso vengono schermate dalla melanina, prodotta nell’epidermide in seguito allo stimolo inviato dalla ghiandola pineale, vera regolatrice della nostra fotosensibilità. Purtroppo la pelle dell’uomo odierno si trova sotto la costante aggressione e sollecitazione dagli agenti chimici dell’ambiente, dai tessuti sintetici, dai detersivi e dei cosmetici a base di petrolati, parabeni e siliconi, e dalle crescenti radiazioni di tutti i tipi che viaggiano in torno a noi. Se a questo aggiungiamo il comune uso (tanto consigliato dagli oculisti) degli occhiali da sole, quanta luce potrà percepire la nostra ghiandola pineale? quanta melanina sarà il caso di produrre? In parole povere, il nostro “filtro” solare, le nostre porte di ingresso alla luce, sono piuttosto compromesse.
Anche il nostro pianeta ha una sua pelle, cioè un vero involucro tutto attorno alla terra tra i 200 e 400 km di altezza, composto di tante strati d’aria, contenenti molte molecole di aria ionizzata, da cui il nome Ionosfera. La ionizzazione di queste molecole avviene per assorbimento di un quanto di luce ultravioletta emessa dal sole. Per dirla in breve, la ionosfera è un regolatore di campi elettromagnetici provenienti dal sistema solare e deve la sua formazione all’azione dei raggi ultravioletti che essa filtra e non lascia giungere a noi.
Questo fatto è imprescindibile per la vita sulla terra, altrimenti le radiazioni ultraviolette ionizzanti distruggerebbero in poco tempo ogni forma vivente sul pianeta. Disgraziatamente il marasma di onde create dall’uomo stanno colpendo sempre più pesantemente la ionosfera, alterando i suoi delicatissimi equilibri. Le onde TV, le onde radar, le onde radio e le onde di telecomunicazioni sono in grado di eccitare la ionosfera, la quale vede sempre più ridotta la sua capacità di assorbire le radiazioni ultraviolette.
Come fare, con queste presupposti a ristabilire il nostro rapporto con il sole? Seguendo 2 principi: saggezza e attenzione. Sembra una banale risposta, ma vediamola in dettagli.
Attenzione: Praticare l'elioterapia richiede cautela. La luce solare può portare benefici in quanto aiuta tutti gli scambi energetici corporei, ma se presa in modo ingenuo violento o a lungo, può produrre effetti nocivi. E’ fondamentale imparare a dosare l’esposizione alle radiazioni solari. All’inizio saranno sufficienti 10 – 15 minuti durante le prime ore del mattino e meglio se alternate ai ”bagni di tenebra” o di buio, per allenare la nostra ghiandola pineale nella sua fotosensibilità. Si raccomanda prendere il sole in movimento, il più nudi possibile, in tutto il corpo e senza creme o profumi sintetici sulla pelle. Poi si potrà passare a esposizioni leggermente più lunghe (mai più di 30 minuti) e anche in altri momenti della giornata, guardando sempre che l’ombra del corpo sul terreno sia sicuramente più lunga della nostra altezza. Gli antichi prendevano il sole in piedi a bocca aperta (solo possibile con il sole basso) da dove l’espressione “avere l’oro in bocca”, usanza che fino a qualche hanno fa era praticata dai nostri contadini e non solo. I vantaggi del sole al primo mattino sono insuperabili per le sue proprietà antisettiche e germicide , sono radiazioni essenti di raggi ultravioletti e generalmente associate alla rugiada, anch’essa di grande valore energetico e terapeutico.
L’Attenzione riguarda anche l’osservazione di noi stessi, del nostro stato d’animo e dell’animo della giornata. Se il tempo e cupo o alterato, o se noi non siamo nella giusta sintonia, è meglio aspettare il giorno dopo e lavorare per arrivare nelle migliori condizioni ad un momento che è tutto per noi e di grandissima utilità. Anche d’inverno o nelle giornate fredde il sole è importante, cambierà soltanto il modo ed il tempo d’esposizione.
Possiamo prendere le radiazioni solari in maniera indiretta attraverso l’acqua solarizzata, la frutta e la verdura fresca. Se guardate bene, i frutti della natura cresciuti sotto il sol leone non hanno bisogno di essere cotti, possiedono già il fuoco di cottura dentro di sé. Fino a pochi anni fa, c’era l’usanza di esporre lenzuoli, cuscini, e materassi al sole, almeno una volta alla settimana, Un altro modo di accedere indirettamente ai benefici del sole e ungendo leggermente la pelle e i capelli con oli naturali puri e non raffinati che rappresentano il fuoco delle piante da dove sono state estratti.
Saggezza: (che viene dalla conoscenza) Più conosciamo le qualità delle energie che andremo a sollecitare attraverso l’elioterapia e più vantaggi potremmo ottenere con questa pratica. Sappiamo che il Sole è l’archetipo principale e centrale del nostro sistema planetario, che attira a sé e rispedisce a noi l’energia degli altri pianeti e costellazioni al suo passo per lo zodiaco. Di conseguenza le radiazioni solari saranno diverse nell’arco della giornata, della settimana, del mese e dell’anno.
Per quanto riguarda il giorno, gli antichi avevano calcolato bene questo gioco di energie dando origine al concetto della sequenza caldaica, cioè un’alternanza delle ore secondo un ordine ben preciso, ognuna delle quali concentra le qualità dell’archetipo di riferimento. La prima ora di luce di ogni giorno corrisponderà al archetipo del giorno: Saturno per Sabato, Sole per la Domenica, Luna per Lunedì e via scorrendo. (Il calcolo delle ore caldaiche per ogni città è facilmente reperibile sul web). La sequenza completa si ripete 24 volte ogni settimana e sia durante ogni giorno, che durante l’anno intero è possibile stabilire il momento di maggior incidenza delle 12 potenzialità rappresentate dai segni zodiacali. Questi aspetti della astrologia energetica meriterebbero un ulteriore approfondimento, momentaneamente incorporate il concetto che ogni ora della giornata è un’energia diversa che ci arriva grazie al Sole.
Anche in questo caso bisogna tener conto della corrispondenza Uomo – Cosmo. La fisiologia del nostro corpo non è sempre la stessa durante la giornata, ma cambia continuamente sotto gli input della nostra ghiandola pineale, vero orologio biologico che regola la cadenza dei nostri ritmi circadiani a partire della sua percezione della luce. Ecco perché tutto dipende e tutto si crea in noi a partire dalla luce, ed ecco la spiegazione al perché ogni ora ha una energia particolare e attiva in noi una funzione diversa. Una volta che conosciamo il rapporto tra gli archetipi e le nostre ghiandole e funzioni metaboliche, possiamo andare a rinforzarle servendoci del sole nell’ora del archetipo in questione. Ad esempio, una persona afflitta di problemi al fegato potrebbe ricavare maggiori benefici se si espone al Sole, con tutta l’attenzione sopra spiegata, nelle ore di Giove; un’altra con problemi di anemia nelle ore di Marte, ecc
Come in tutti processi terapeutici, anche nell’elioterapia sarà la sensibilità spirituale (oggi chiamata apertura vibrazionale) a favorire il miglioramento dell’individuo. Che si prediligano i farmaci o che si prenda il Sole, sarà la risposta che emergerà dal profondo di noi a determinare la “guarigione,” perché questa sarà sempre un atto di consapevolezza generato dal nostro essere. Esattamente come il sole fa germinare il seme nel profondo della terra.
Arezzo, 2 agosto 2016, Jose Garcia (per Il Giardino del Benessere)
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